IL SIGNORE CI BENEDICE
Dal libro dei Numeri (6,22-27)
Il Signore parlò a Mosé e disse: "Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò".
💖 💖 💖 💖 💖 💖
Dovendo porgere una benedizione al popolo di Israele, Mosé formula diversi auspici. Il primo è la possibilità di rimanere dentro lo sguardo dell'Altissimo e della sua misericordia paterna: "Ti benedica il Signore e ti custodisca". La fiducia nella possibilità di rimanere custoditi dalla benevolenza del Signore Dio non è da immaginarsi come l'invito ad assumere il conforto di una rassicurazione o l'illusione di una speciale raccomandazione. Il Dio senza nome e senza immagine diventa benedizione.
"Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace". Vivere non più condizionati dal proprio volto non può che essere l'esito di un cammino di amore nel quale ci si dimentica progressivamente di se stessi per far spazio alla vita e alla diversità che nell'altro si manifesta ... fino ad assumere il "suo" voltocome immagine del proprio volto.
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O Signore, Dio nostro, che vedi nella storia di ciascuno il tempo pieno e giusto della salvezza, rendi la nostra vita segno e testimonianza della tua fedeltà.
ECCO L'AGNELLO DI DIO
Dal Vangelo
di Giovanni (1,35-39)
In quel tempo, Giovanni stava con
due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: “Ecco
l’Agnello di Dio!”. E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così. Seguirono
Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: “Che cosa cercate?”. Gli
risposero: “Rabbì – che, tradotto, significa maestro – dove dimori?”. Disse
loro: “Venite e vedrete”. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel
giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
😇😇😇😇😇😇
Il
racconto evangelico con cui Giovanni costruisce il primo capitolo del suo Vangelo
custodisce e rivela quali sono i tratti fondamentali della sequela cristiana.
Se porre i nostri passi dietro a quelli dell’”Agnello di Dio” non può che
essere l’avvio di ogni forma di discepolato, il vangelo ci ricorda subito la
necessità che i passi del nostro cammino siano accompagnati da un desiderio di
ricerca e da una disponibilità a dimorare fuori dai recinti delle proprie
convinzioni: “Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse
loro ‹Che cosa cercate?›. Gli risposero: ‹Rabbì – che, tradotto, significa
maestro – dove dimori?›. Disse loro: ‹Venite e vedrete›”. L’assunzione della
divinità del Verbo come misura di trasfigurazione della nostra umanità nel
disegno di Dio è un processo che può maturare solo dentro una comunione di vita
che, gradualmente, può diventare anche comunione di cuore e di volontà. Normalmente,
per chiunque, l’inizio di questo itinerario di trasformazione è un momento
indimenticabile: “Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno
rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio”. Scoprire dove il
Signore ama dimorare e imparare che in questo luogo – che è la volontà del
Padre – dimora anche il nostro desiderio è la via ordinaria con cui ci viene
rivelato quale “destino” si nasconde dentro il mistero della nostra vocazione: “Fissando
lo sguardo su di lui, Gesù disse: ‹Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai
chiamato Cefa›”.
Per riflettere un po’:
👉 INCONTRO – CONOSCENZA – TESTIMONIANZA:
penso alla mia vita. Ho già incontrato Gesù? Quando? L’incontro fatto mi ha
permesso di conoscerlo e di testimoniarlo con la mia vita?
👉 L’incontro con Gesù è personale anche se
Egli si serve di mediatori come Giovanni che lo indica ai discepoli. Posso
individuare una persona che mi sta mostrando dove sta passando Gesù? Le do un
nome.
👉 “Che cosa cercate?” Che cosa veramente
cerco nella mia vita, nel mio studio/lavoro, nelle mie relazioni? Che cosa sto
facendo per trovare ciò che cerco?
👉 La dinamica diventa ANDARE – VEDERE –
RIMANERE: come sono disposto/a a mettermi in gioco in questa dinamica di vita nuova?
IL DISEGNO DI DIO: L’AMORE
Dal Vangelo
di Marco (10,17-22)
Mentre usciva per mettersi in
viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui,
gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu
conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare,
non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla
mia giovinezza». Allora Gesù, fissatolo,
lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e
dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli,
rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni.
- Che cosa ho?
- Oggi che cosa sono disposto a vendere?
- Chi sono i “poveri” che ho incontrato in settimana?
Da “Sentirsi amati” di H. J. M.
Nouwen
😇
Diventare
gli Amati significa lasciare che la verità dell’ ”essere amati” si incarni in
ogni cosa che pensiamo, diciamo o facciamo … diventare l’Amato significa calare
nell’ordinarietà di ciò che io sono e, quindi, di ciò che io penso, dico e
faccio ora dopo ora, la verità che mi è stata rivelata dall’alto.
😇 La
verità … è che io sono il figlio scelto di Dio, prezioso agli occhi di Dio,
chiamato Amato da tutta l’eternità e tenuto al sicuro in un infinito abbraccio
… devi continuare a cercare persone e luoghi dove la tua verità è detta, e dove
ti si ricorda la tua profonda identità, cioè l’essere scelto … il limitato, a
volte incerto, amore di coloro con i quali condividiamo la nostra umanità, può
spesso indicarci la verità che siamo: esseri preziosi agli occhi di Dio.
😇
Devi
celebrare il tuo “essere scelto” costantemente. Questo significa dire “grazie”
a Dio per aver scelto te, e dire “grazie” a tutti coloro che ti ricordano che
sei scelto … Soltanto quando abbiamo rivendicato il nostro posto nell’amore di
Dio, possiamo sperimentare questo abbraccio totale … e sentirci al sicuro, non
solo con Dio, ma anche con tutti i nostri fratelli e sorelle.
Dal
«Proslògion» di Sant'Anselmo, vescovo(Cap.
1: Opera omnia, ed. Schmitt, Seckau-Edimburgo 12938, 1, 97-100)
Il
desiderio della contemplazione di Dio
Orsù,
fuggi via per breve tempo dalle tue occupazioni, attendi un poco a Dio e riposa
in lui.
Entra
nell'intimo della tua anima, escludi tutto tranne Dio e quello che ti aiuta a
cercarlo, e, richiusa la porta, cercalo. O mio cuore, dì ora con tutto te
stesso, dì ora a Dio: Cerco il tuo volto. «Il tuo volto, Signore, io cerco»
(Sal 26, 8).
Orsù
dunque, Signore Dio mio, insegna al mio cuore dove e come cercarti, dove e come
trovarti. Signore, se tu non sei qui, dove cercherò te assente? Se poi sei
dappertutto, perché mai non ti vedo presente? Ma tu certo abiti in una luce
inaccessibile. E dov'è la luce inaccessibile, o come mi accosterò a essa? Chi
mi condurrà, chi mi guiderà a essa si che in essa io possa vederti? Inoltre con
quali segni, con quale volto ti cercherò? O Signore Dio mio, mai io ti vidi,
non conosco il tuo volto.
Signore,
tu sei il mio Dio, tu sei il mio Signore e io non ti ho mai visto. Tu mi hai
creato e ricreato, mi hai donato tutti i miei beni, e io ancora non ti conosco.
Io sono stato creato per vederti e ancora non ho fatto ciò per cui sono stato
creato.
Insegnami
a cercarti e mostrati quando ti cerco: non posso cercarti se tu non mi insegni,
né trovarti se non ti mostri.
Che io ti cerchi desiderandoti e ti desideri
cercandoti, che io ti trovi amandoti e ti ami trovandoti.
Echi da …
Incontro Mondiale
per i Giovani Consacrati, 15-19 settembre 2015 “Svegliate il
mondo”
Quattro giornate di ascolto, riflessione, testimonianze e
celebrazioni vissuti in occasione dell’anno della vita consacrata,
il cui tema è Vangelo, Profezia, Speranza. I titoli delle diverse giornate sono: In ascolto della chiamata, cosa ha
acceso in noi il desiderio di seguire
Cristo; nel cuore della fraternità,
in cui si è sviluppato in modo particolare l’argomento della vita fraterna; la missione mettendosi in ascolto delle
speranze e delle angosce del mondo; infine nella
Chiesa comunione, giornata dedicata alle domande e agli approfondimenti. Tutto il lavoro è
stato accompagnato e seguito con grande cura dal Prefetto degli Istituti di Vita
Consacrata, il Card. Joao Braz de Aviz e dal suo segretario, l’Arcivescovo Josè
Rodriguez Carballo. I pomeriggi laboratori di condivisione di esperienze, una
splendida visita ai musei vaticani, itinerari di evangelizzazione e
testimonianza e la sera le strade di Roma si riempivano dei passi dei giovani
consacrati che tra vesti candide e colorate destavano l’attenzione e la
curiosità di tutti quasi un po’ per cominciare a svegliare il mondo! La
giornata centrale del convegno è stata quella di giovedì 17 settembre, dedicata
al tanto atteso appuntamento con Papa Francesco. L’incontro è stato molto
familiare e in stile colloquiale. Il Santo Padre nel rispondere alle domande
che i giovani consacrati gli hanno rivolto, su come seguire Gesù più da vicino
ai nostri giorni, ha sottolineato alcuni aspetti fondamentali: saper fare memoria
e imparare a raccontare la propria vita davanti al Signore, fare festa
per le meraviglie che Egli ha compiuto nella nostra vita ed essere uomini e donne di adorazione per
spogliarci del nostro narcisismo e vivere
la vicinanza con il popolo di Dio.
A distanza di qualche giorno comprendiamo la portata di
esperienze come questa, in cui sentiamo la passione comune per l’annuncio. Un
annuncio che deve arrivare a tutti in modalità sempre nuove, nella comunione da
costruire con fatica, attraverso un cammino da percepire sempre più in rete con
le diverse Congregazioni e con i laici, perché la vita consacrata sia davvero
profezia nella Chiesa e nel mondo https://www.youtube.com/watch?v=99kehEu1xcs
Sr. Paola, Sr. Laura, Sr. Stefania
Il
desiderio della contemplazione di Dio
Orsù,
fuggi via per breve tempo dalle tue occupazioni, attendi un poco a Dio e riposa
in lui.
Entra
nell'intimo della tua anima, escludi tutto tranne Dio e quello che ti aiuta a
cercarlo, e, richiusa la porta, cercalo. O mio cuore, dì ora con tutto te
stesso, dì ora a Dio: Cerco il tuo volto. «Il tuo volto, Signore, io cerco»
(Sal 26, 8).
Orsù
dunque, Signore Dio mio, insegna al mio cuore dove e come cercarti, dove e come
trovarti. Signore, se tu non sei qui, dove cercherò te assente? Se poi sei
dappertutto, perché mai non ti vedo presente? Ma tu certo abiti in una luce
inaccessibile. E dov'è la luce inaccessibile, o come mi accosterò a essa? Chi
mi condurrà, chi mi guiderà a essa si che in essa io possa vederti? Inoltre con
quali segni, con quale volto ti cercherò? O Signore Dio mio, mai io ti vidi,
non conosco il tuo volto.
Signore,
tu sei il mio Dio, tu sei il mio Signore e io non ti ho mai visto. Tu mi hai
creato e ricreato, mi hai donato tutti i miei beni, e io ancora non ti conosco.
Io sono stato creato per vederti e ancora non ho fatto ciò per cui sono stato
creato.
Insegnami
a cercarti e mostrati quando ti cerco: non posso cercarti se tu non mi insegni,
né trovarti se non ti mostri.
Che io ti cerchi desiderandoti e ti desideri
cercandoti, che io ti trovi amandoti e ti ami trovandoti.
Echi da …
Incontro Mondiale
per i Giovani Consacrati, 15-19 settembre 2015 “Svegliate il
mondo”
Quattro giornate di ascolto, riflessione, testimonianze e
celebrazioni vissuti in occasione dell’anno della vita consacrata,
il cui tema è Vangelo, Profezia, Speranza. I titoli delle diverse giornate sono: In ascolto della chiamata, cosa ha
acceso in noi il desiderio di seguire
Cristo; nel cuore della fraternità,
in cui si è sviluppato in modo particolare l’argomento della vita fraterna; la missione mettendosi in ascolto delle
speranze e delle angosce del mondo; infine nella
Chiesa comunione, giornata dedicata alle domande e agli approfondimenti. Tutto il lavoro è
stato accompagnato e seguito con grande cura dal Prefetto degli Istituti di Vita
Consacrata, il Card. Joao Braz de Aviz e dal suo segretario, l’Arcivescovo Josè
Rodriguez Carballo. I pomeriggi laboratori di condivisione di esperienze, una
splendida visita ai musei vaticani, itinerari di evangelizzazione e
testimonianza e la sera le strade di Roma si riempivano dei passi dei giovani
consacrati che tra vesti candide e colorate destavano l’attenzione e la
curiosità di tutti quasi un po’ per cominciare a svegliare il mondo! La
giornata centrale del convegno è stata quella di giovedì 17 settembre, dedicata
al tanto atteso appuntamento con Papa Francesco. L’incontro è stato molto
familiare e in stile colloquiale. Il Santo Padre nel rispondere alle domande
che i giovani consacrati gli hanno rivolto, su come seguire Gesù più da vicino
ai nostri giorni, ha sottolineato alcuni aspetti fondamentali: saper fare memoria
e imparare a raccontare la propria vita davanti al Signore, fare festa
per le meraviglie che Egli ha compiuto nella nostra vita ed essere uomini e donne di adorazione per
spogliarci del nostro narcisismo e vivere
la vicinanza con il popolo di Dio.
A distanza di qualche giorno comprendiamo la portata di
esperienze come questa, in cui sentiamo la passione comune per l’annuncio. Un
annuncio che deve arrivare a tutti in modalità sempre nuove, nella comunione da
costruire con fatica, attraverso un cammino da percepire sempre più in rete con
le diverse Congregazioni e con i laici, perché la vita consacrata sia davvero
profezia nella Chiesa e nel mondo https://www.youtube.com/watch?v=99kehEu1xcs
Sr. Paola, Sr. Laura, Sr. Stefania
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